Villa Durazzo

Restauro del Parco Storico, Santa Margherita Ligure (2022)

Il parco storico di Villa Durazzo a Santa Margherita è un giardino storico di primaria importanza nel panorama italiano, esempio massimo del giardino nobile ligure di epoca seicentesca.

Il giardino storico come è definito dalla Carta dei Giardini Storici Icomos-Ifla “Carta di Firenze” è una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico o artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato come un monumento.

Il progetto di restauro è stato finanziato per circa 1.300.000€ classificandosi al 22esimo fra i progetti presentati nell’ambito del bando Giardini Storici.

II giardino storico è una composizione di architettura il cui materiale è principalmente vegetale, dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile. Il suo aspetto risulta così da un perpetuo equilibrio, nell’andamento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo e il deperimento della natura e la volontà di mantenere lo stato.

Per questa ragione il progetto di restauro ha alla propria base lo studio approfondito del luogo con la ricerca di archivio per assicurare la conoscenza del sito attraverso la raccolta della documentazione concernente il giardino, in grado di assicurare il carattere scientifico dell’intervento. Sono stati visitati gli archivi storici e in particolare l’Archivio di Stato Ligure, le biblioteche del Comune di Santa Margherita e la biblioteca Berio di Genova oltre alle fonti web.

Per il progetto esecutivo è stato effettuato il rilievo digitale del parco: l’utilizzo della tecnologia laser scanner 3D si acquisiscono nuvole di punti organizzate secondo una matrice che contiene la posizione spaziale dei punti stessi, l’informazione su colore e riflettanza delle superfici che vengono colpite dal fascio laser e la risoluzione della scansione sull’oggetto.

Per il rilievo vegetazionale è stata utilizzata la banca dati delle piante arboree del Comune di Santa Margherita presente sul SIT, dalla quale si è ricavato il rilievo del piano arboreo verificato successivamente sul terreno mentre è stato redatto il rilievo vegetazionale del piano arbustivo.

Sono state condotte analisi VTA su specifiche piante arboree scelte per la loro prossimità a manufatti edili, il progetto prevede in fase di cantiere l’estensione della verifica a tutti gli altofusti.

La complessità del bene oggetto di intervento e della disciplina del Restauro hanno condotto ad un progetto affrontato multidisciplinarmente con una regia unica, ma sviluppato dalle differenti professionalità che hanno affrontato le diverse tematiche in specifiche relazioni tecniche e tavole grafiche a cui si rimanda per gli aspetti specialistici.

Criteri utilizzati per le scelte progettuali

Il NGEU intende promuovere una robusta ripresa dell’economia europea all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere. Il Regolamento RRF enuncia le sei grandi aree di intervento (pilastri) sui quali i PNRR si dovranno focalizzare:

• Transizione verde

• Trasformazione digitale

• Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

• Coesione sociale e territoriale

• Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale

• Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

Il parco di Villa Durazzo, inoltre, assomma valori storico-culturali e valori ambientali, fornendo una molteplicità di servizi ecosistemici al territorio che vanno oltre quelli

tipicamente culturali-ricreativi e che interessano la conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno, la riduzione

del livello di inquinamento ambientale e del rumore, la regolazione del microclima, si configura come una cernira fra l’abitato di Santa Margherita e il Parco naturale del monte di Portofino.

L’intervento pone le basi per un rilancio della fruizione del parco e del giardino in stretta relazione con il paesaggio, promuovendo un turismo sostenibile e destagionalizzato e capillarmentediffuso al quale sono collegati direttamente e indirettamente molteplici comparti delle economie locali. Lo scopo è quello di restituire il Parco di Villa Durazzo come “bellezza pubblica” e luogo identitario per le comunità.

Il parco è frutto della sovrapposizione di vari interventi avvenuti in soglie storiche diverse, i diversi interventi sono andati ad occupare aree spaziali differenti del parco, senza sovrapporsi ed elidersi, utilizzando lo spazio agrario che via via si rendeva disponibile per i cambiamenti macro-economici. L’importanza del parco quindi deriva dal suo pregio architettonico e paesaggistico, ma anche dalla ricchezza e varietà di linguaggio e periodi storici di riferimento. Le caratteristiche e le problematiche che si trovano nel giardino all’italiana seicentesco, sono molto differenti da quelle del parco romantico e quindi le linee di intervento devono essere necessariamente diverse.

Alcune zone del parco saranno interamente restaurate, mentre sull’intera superficie verranno attuati interventi di messa in sicurezza.

Un primo criterio di intervento riguarda la sicurezza del parco, ovvero la messa in sicurezza statica sia delle murature che delle alberature. Questo criterio opera indifferentemente su tutta la superficie del parco, che evidente essendo totalmente aperto al pubblico deve avere requisiti di sicurezza su tutta la sua estensione.

Il progetto esecutivo affronta e risolve tutta la tematica della messa in sicurezza delle alberature, con una campagna di VTA estesa a ogni alto fusto con due differenti metodiche a seconda delle dimensioni e delle criticità. Il progetto esamina l’intero stato di consistenza delle murature e affronta le problematiche più urgenti. Individua le zone che dovranno essere oggetto di un successivo lotto per la revisione della stabilità delle murature. Un secondo criterio riguarda il pregio storico in riferimento alla rarità del giardino e alla sua unicità. In questa ottica, oltre che per motivi di sicurezza, il pergolato cinquecentesco, manufatto edilizio quasi unico nel suo genere e primo nucleo del giardino, è stato oggetto di un primo lotto di intervento oggi in via di conclusione. Diversamente i mosaici di ciottolo, presenti su tutta l’estensione del parco e riferibili all’ultima età del parco (i primi decenni del XX secolo) hanno un principio di precedenza che dipende dalla frequenza di uso dell’utenza. Un terzo criterio riguarda la tematica della transizione ecologica e si applica su tutta l’estensione del parco prevedendo l’efficientamento energetico di tutta l’illuminazione e il recupero dell’impianto idraulico per le fontane utilizzando sistemi a ricircolo. Un quarto criterio è la massimizzazione delle caratteristiche ecologiche del parco nel rispetto della sua storicità: riassetto vegetazionale, copertura del suolo in funzione antierosiva, implementazione delle proprietà ecologiche in termini di vantaggi per la fauna autoctona e servizi ecosistemici.