Casa di Pegli

Giardino privato, Genova [2016]

Pegli è una realtà ancora strutturata come nucleo a se stante nel continuum edificato della grande Genova, l’esposizione sud e il clima molto mite l’hanno resa nel tempo una località di vacanza ambita e oggi una interesssante sede di residenza anche per chi lavora nel centro città. La collina sovrastante Pegli è stata oggetto di una edificazione a villini signorili

contrassegnata dalla presenza di giardini e fasce versi, viale Modugno è una delle strade che hanno assunto questa connotazione.

Il paesaggio di riferimento è il tipico paesaggio rivierasco ligure antropizzato dove i lacerti di un paesaggio primitivo dominato dall’orizzonte delle sclerofille sempreverdi mediterranee, anche comunemente conosciute come macchia mediterranea, è confinato alle zone in cui l’acclività è tale da aver reso troppo oneroso l’insediamento, il tessuto edilizio a villini è caratterizzato dalla presenza di giardini che riprendono lo stile e le specie vegetali tipiche della fine del XIX secolo primi XX secolo. Molto importante è l’ampiezza di veduta che dalla collina abbraccia in lontananza Genova e si estende all’orizzonte marino.

La casa è sottomessa al piano stradale di viale Modugno e da esso separato dal muro di cinta molto alto e decisamente incombente che prosegue anche sul lato sud e diventa muro di confine con una proprietà ecclesiale.

Verso levante la vista è aperta interrotta solamente dalla costruzione a valle per poi riprendere verso nord e lasciare spazio alla visuale dell’arcata collinare. Le aspettative a cui il progetto voleva rispondere sono così elencabili:

  • ottenere un giardino con una certa movimentazione dei piani arbustivi per eliminare

  • l’effetto di spianata dato dalla mancanza di movimento del terreno

  • sistemare lo spazio retrostante alla casa che si configura come una sorta di intercapedine a cielo aperto con difficile deflusso delle acque delimitata da un muro

di contenimento molto ravvicinato e antiestetico con presenza di calcestruzzo residuo.

  • valorizzare il movimento di terra presente nel giardino est

  • drenare il terreno che presenta ampi ristagni e in particolare la zona ovest delimitata da un alto muro di confine

Inoltre si sono evidenziate queste ulteriori opportunità

  • mitigare l’impatto del muro di cinta che incombe sul giardino di nord-est, con una quinta di bamboo e con la messa a dimora tre Arbutus unedo allevati ad albero di una certa dimensione addossati al muro del giardino

  • dotare la terrazza di un deck e una pergola per ottenere una zona pranzo e relax

Progetto

Il progetto parte dalla considerazione che il giardino antistante la casa abbia decisamente una bellissima esposizione e una magnifica vista e sia quindi il punto di forza dell’insieme. Il giardino si sviluppa planimetricamente in gran parte su un’unica quota, questo determina una sorta di monotonia che fa nascere il desiderio di una maggiore movimentazione e la creazione di momenti più intimistici in grado da aumentare l’effetto di sorpresa dei singoli episodi e delle visuali. Per creare movimento e partizioni si ricorre a piantagioni massive e bordi misti, in modo da ottenere delle masse vegetali che movimentino la morfologia del giardino e creino delle zone non immediatamente visibili dalla zona centrale generando quell’effetto di sorpresa che renderà più interessante il giardino.

Le pavimentazioni esistenti erano state disposte in fregio al sedime della costruzione come una sorta di corridoio, e non permettono di vivere in una zona a stare esterna con uno spazio per il pranzo all’aperto, per questa ragione si è pensato ad un piccolo deck removibile, non fondato ma solo appoggiato al terreno, in legno composito, d i colore grigio, simile alla pavimentazione in gres esistente, in modo che con essa si armonizzi, dove troverà spazio una zona pranzo-relax. Inoltre, per ottenere una zona coperta da poter vivere anche fuori stagione, si è progettato un pergolo in ferro sul quale è stato fatto fatto salire un rampicante, (Trachelospermum jasminoides) messo a dimora in vaso.

La necessità di sistemare lo spazio retrostante alla casa, una sorta di intercapedine a cielo aperto con un difficile deflusso delle acque delimitata da un muro di contenimento molto ravvicinato e antiestetico con presenza di calcestruzzo residuo, è stata affrontata innanzitutto risolvendo il problema dello smaltimento delle acque, asportando parte del terrreno e collocando un dreno che scarichi l’acqua verso il lato sud e il lato nord, il terreno riportato è stato ricoperto di ghiaia tonda di colore chiaro per creare un passaggio e aumentare la luminosità, fra questo passaggio e il muro è stata posta a dimora una piantagione massiva di bamboo compartimentato in vasca. Una scaletta permetterà l’accesso a questo spazio per le operazioni di manutenzione. Il giardino nord-ovest si configura oggi come uno spazio privo di carattere e troppo aperto per avere uno spunto di interesse, ma senza quell’apertura panoramica che caratterizza le parti sud-est del giardino, l’idea allora è quella di creare un giardino intimistico lavorando sul vuoto dentro ad un pieno avvolgente e accogliente. Si predispone una piantagione massiva di Viburnum tinus dentro la quale si un prato costituirà una zona a stare per leggere un libro in tranquillità all’ombra dell’albero di mimosa.

Mediante rampe in terra si vincerà il leggero dislivello con il ripiano contro muro che potrà ospitare una zona mediterranea con tre nuove piante di Arbutus unedo e al piede una sistemazione di suffruttici e bulbose di sapore mediterraneo. Nella parte frontale del giardino è stata studiata una composizione a bordo misto mediterraneo studiata su più piani e composta da una serie di episodi che si dispongono liberamente sul prato creando percorsi e scorci che rendono interessante il giardino. Qui si può amirare un iris in fiore, da un’altra parte una macchia di senecio gareggia con il teucrium, in una composizione informale e naturaliforme. Sotto al pino pre-esistente una piantagione massiva di rose a cespuglio rifiorenti riempe di colore il piede dell’albero da aprile a settembre.