Parchi di Nervi

Progetto di restauro e valorizzazione (2019)

Il progetto riguarda il restauro e la valorizzazione dei parchi di Nervi e deriva dal Concorso di progettazione in due gradi indetto dal Comune di Genova nel 2018, di cui è risultato vincitore, Capogruppo Dodi-Moss mandante Arch. Stefania Spina.

Il gruppo di progettazione è composto da: paesaggisti, architetti, agronomi, naturalisti e geologi e garantisce pertanto la completezza disciplinare necessaria per una progettazione integrata

Il Comune di Genova per il restauro e la valorizzazione dei parchi di Nervi destina la cifra di 1,25 milioni di euro per opere relative alla vegetazione, da ripartire in cinque fasi, in un arco temporale massimo di dieci anni. In un momento storico in cui le risorse pubbliche sono molto limitate tale scelta appare del tutto condivisibile non solo perché la vegetazione è l’elemento per sua natura più importante dei parchi ma anche per le condizioni oggettive in cui oggi versa.

Gli aspetti botanici, agronomici e pedologici costituiscono quindi il cuore del progetto.

Il progetto definitivo-esecutivo si pone in continuità con il progetto di fattibilità tecnica ed economica sviluppando:

  • l’evoluzione storica dei parchi

  • la filosofia del progetto

  • gli aspetti metodologici della progettazione

  • la descrizione sintetica degli interventi di progetto

  • le priorità degli interventi.

Rispetto al progetto di fattibilità tecnica ed economica in cui erano individuate le strategie di progetto, il progetto definitivo si concentra essenzialmente sulla valorizzazione e riqualificazione della vegetazione e sulle azioni volte a migliorare il drenaggio del terreno.

Il progetto prevede il restauro dei tre parchi concepiti come tre entità a se stanti, seppur tra loro collegati, con proprie individualità e caratteristiche.

Come anticipato nel paragrafo precedente, l'intervento progettuale proposto è ispirato alla Carta del restauro dei giardini storici, riconoscendo come il giardino storico sia “una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico o artistico presenta un interesse pubblico” e operando nella consapevolezza che il “giardino storico è una composizione di architettura il cui materiale è principalmente vegetale, dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile.”

L'importanza dei parchi è riconosciuta anche dalla Convenzione Europea del Paesaggio, laddove all'articolo 5a recita: “Ogni parte si impegna a riconoscere giuridicamente il paesaggio in quanto componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità” ed è innegabile che i parchi di Nervi siano per i nerviesi un elemento fondante della loro identità e per i genovesi tutti un elemento in cui riconoscere le proprie radici.

Il presente progetto utilizza come fondamento l’approfondito studio realizzato dal Dipartimento Polis Sezione Paesaggio dell’Università di Genova anche in ragione dell'articolo 15 che recita : “Ogni restauro e a maggior ragione ogni ripristino di un giardino storico dovrà essere intrapreso solo dopo uno studio approfondito che vada dallo scavo alla raccolta di tutta la documentazione concernente il giardino e i giardini analoghi, in grado di assicurare il carattere scientifico dell'intervento.” Le informazioni fornite dallo studio sono state verificate ed aggiornate dal gruppo di lavoro mediante sopralluoghi e indagini geologiche, pedologiche e agronomiche.

Lo studio Polis offre, oltre ad un corretto percorso metodologico, anche una dettagliata ricognizione dello stato dei parchi negli anni 2005-2006.

A partire da quegli anni i parchi hanno subito un ulteriore e consistente degrado causato da tre fattori principali: i noti eventi meteorologici dell’ottobre del 2016 oltre che quelli dell’ottobre del 2018, la presenza di importati fitopatie, la carenza di stanziamenti per le manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Il risultato è quello di parchi con masse arboree estremamente impoverite che hanno perso l’originario impianto scenografico dato dall’alternanza delle masse compatte delle vegetazione agli spazi aperti prativi che enfatizzavano la presenza delle ville ed il loro rapporto con il paesaggio circostante.

Ne consegue quindi che lo scopo principale del progetto è quello di ritornare allo stato complessivo originario dei parchi ricreando i quadri prospettici, le alternanze dei gruppi di vegetazione con le loro infinite sfumature di verdi, gli esemplari di pregio, le collezioni di alberi e arbusti.

Il restauro dei parchi dovrà essere progettato tenendo conto di tre criticità estranee ai parchi nella loro forma originaria ovvero la presenza della ferrovia, e nello specifico della recente normativa che regola le fasce di rispetto ferroviario, la presenza di gravi fitopatie di recente introduzione, l’utilizzo pubblico dei parchi progettati e costruiti invece per un uso totalmente privato.

Tali elementi costituiscono vincoli da cui il progetto non può prescindere.

Per quanto riguarda la fascia verde adiacente alla ferrovia Genova - Spezia dove erano presenti numerose alberature di alto fusto andate distrutte con la tromba d'aria del 2016, non potranno più essere ripiantati alberi della stessa specie o di altra specie ma di dimensioni analoghe in quanto la vigente normativa in materia di sicurezza delle ferrovie lo vieta espressamente stabilendo che nessun albero può essere piantato ad una distanza dai binari inferiore all'altezza massima raggiungibile da adulto aumentata di due metri.

Ne consegue che la fascia prossima alla ferrovia non potrà più ospitare alberi di prima grandezza o seconda grandezza a seconda della distanza dai binari.

Per quanto riguarda le fitopatie al momento attuale il problema principale è la presenza del punteruolo rosso per cui non può essere prevista la sostituzione delle Phoenix canariensis andate perdute con palme della stessa specie in quanto non esiste ancora alcun valido metodo di lotta contro il Rhynchophorus ferrugineus e quindi dovranno essere utilizzate specie diverse come Washigtonia robusta o filifera, Butia capitata o yatay, Phoenix dactylifera, ecc.

Entrambe le problematiche sono ampiamente trattate nelle Relazione tecnica specialistica a cui si rimanda.

Un altro aspetto molto importante riguarda l’utilizzo dei parchi e la possibilità o meno di ospitare eventi e manifestazioni che prevedano una presenza importante di visitatori.

I parchi sono nati come parchi di villa per poi diventare parchi pubblici dopo l’acquisto da parte del Comune di Genova.

Il progetto per quanto riguarda le modalità di fruizione prevede un uso che potremmo definire moderato dei parchi. Con questo termine si intende che i parchi devono continuare ad assolvere la loro funzione di parchi pubblici per i piaceri del popolo6 limitando le manifestazioni a quelle consone alle caratteristiche di parco storico per tipologia e carico antropico.

I criteri di uso delle grandi superfici prative privilegiano una fruizione attenta e volta alla conservazione dei prati come parte integrante del complesso paesaggistico.

Per questo motivo, coerentemente con lo studio dell'Università di Genova, è stata accolta la suddivisione tra prati ad uso controllato e prati a rotazione.

In particolare, i prati ad uso controllato sono collocati principalmente nella parte sud dei parchi.

Sono inseriti in aree che hanno mantenuto solo alcuni elementi dell'impianto ottocentesco e che hanno subito svariati cambiamenti nel corso del tempo, sono accessibili ai bambini e agli adulti per attività tranquille, sono escluse attività sportive per adulti.

I prati a rotazione, invece, corrispondono alle ampie distese erbose poste di fronte alle ville. Sono inseriti in aree che hanno conservato quasi inalterati i caratteri dell'impianto ottocentesco, fan no parte di quadri scenografici e di composizione paesaggistiche di notevole valore.

Ognuno di questi sarà accessibile e fruibile dal pubblico per circa 4 / 6 mesi l'anno, mentre per i restanti mesi rimarranno non accessibili per garantire la loro rigenerazione.

Si è individuato infine, il parco di Villa Grimaldi adatto per l'allestimento di eventi, concerti e rappresentazioni teatrali. La scelta è stata ponderata sulle seguenti caratteristiche:

- accessibilità senza barriere architettoniche

- possibilità di chiusura rispetto agli altri due parchi

- disponibilità di manufatti adatti all'uso temporaneo come magazzini, camerini, etc.

- area prativa con pendenza limitata

- disponibilità di allacci temporanei alla rete elettrica

- vicinanza con il locale Fienile come punto informazioni

- vicinanza con la nuova piastra attrezzata nell'ex Campo da Tennis a disposizione per catering, camerini, service tecnico.